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AIDS Memorial Park [New York – USA]

 

Il “Triangle Site” è il luogo proposto come spazio didattico per esporre la storia dell’epidemia, epidemia che si è manifestate e diffusa velocemente e drammaticamente in tutto il mondo circa 30 anni fa, creando una ferita nella società da una parte e la volontà di combatterla dall’altra.
Il progetto è caratterizzato dalla volontà di sottolineare questi due elementi.
Sul triangolo di terra si incastra un parallelepipedo, un elemento forte, in mattoni, che si inserisce nel terreno e ci porta percorrendo una rampa, all’interno della struttura espositiva e didattica al piano seminterrato.
Contrapposto a questo, lungo il lato verso il St. Vincent’s Hospital trova posto un secondo elemento forte, simbolo della vita, della lotta e della ricerca….un albero che dal piano interrato s’innalza fino ad uscire sopra il piano stradale con i suoi rami, da questo punto del lotto il terreno si increspa con un movimento plastico, come le increspature sul pelo d’acqua.
L’andamento del terreno, che dal centro dell’albero si alza e muove in modo ondulato seguendo cerchi concentrici sottoline sia la diffusione del Virus che la ricerca e l’ideale centralità del luogo in cui sorge il memoriale. I dislivelli del terreno sono percorribili a piedi ed offrono grazie al leggero dislivello aree di sosta al riparo del traffico cittadino. Creando uno spazio di raccoglimento attorno alla chioma dell’albero. I percorsi vengono garantiti da porzioni di terreno alla medesima quota dell’attuale marciapiede. Sui fianchi della piazza le porzioni alte di terreno permettono di leggere lo spessore della soletta e accolgono due ampi lucernari che affacciano sul piano sottostante, permettendo ai passanti di avere una visione dei locali espositivi.
Al piano interrato troviamo un ampio spazio espositivo, con un percorso che permette al visitatore di conoscere il Virus, osservare come l’epidemia si è sviluppata, i progressi della ricerca, e ciò che concerne la prevenzione, nell’ambinete è stata ricavata un area didattica più raccolta alla fine del percorso espositivo ed ad un area per conferenze. le vetrate sui lati generate dall’andamento del terreno permettono di dare luce agli ambienti, ma la luce maggiore arriva dalla grande vetrata che circonda l’albero punto focale a fine percorso. circondato da un area di sosta e raccoglimento, luogo della memoria.
Murature semicircolari dividono gli spazi e li tagliano verticalmente emergendo al livello del parco urbano, le ritroviamo infatti anche in superficie, diventando sedute o muri di contenimento del terreno, ma vogliono anche ricordare il dolore fisico con la cesione dello spazio e del propagarsi delle onde generate dall’albero.
Una di queste pareti, a fine rampa d’accesso è caratterizzata dalla presenza di acqua che scorre lungo la parete fino al piano interrato. come elemento curativo che dilava ciò che incontra, mettendo in comunicazione i livelli.
Nella pavimentazione che ha una morfologia simile ad una goccia realizzata in pasta di cemento fino, troviamo degli elementi illuminanti a raso, tali elementi sono disposti in modo irregolare, come piccoli punti di luce spinti via dalle onde che si concentrano attorno all’elemento della rampa, vera ferita dello spazio urbano. Queste luci simboleggiano tutti coloro che non ci sono più a causa dell’AIDS.